Tra le problematiche più comuni per cui i pazienti si recano presso il mio studio ad Ancona c’è la carie, ma in pochi sanno cosa sia la carie secca.
A livello generico, non è difficile riconoscere questo tipo di disagio: spesso si presenta con una macchia nera sui denti, accompagnata da un forte dolore trafittivo.
Tuttavia, ci sono ancora molti dubbi e false credenze al riguardo, come per esempio pensare che la carie porti sempre dolore, quando in realtà il suo esordio è per lo più asintomatico.
In un altro articolo ho già cercato di rispondere alle domande più frequenti nella cura della carie, ma in questo mi dedicherò ad una sua tipologia specifica, proprio perché mi rendo conto che viene troppo spesso sottovalutata.
Le carie non sono tutte uguali
Anche se per te l’aspetto può sembrare sempre lo stesso, devi sapere che dal punto di vista medico esiste uno svariato numero di carie.
La distinzione prende in considerazione diversi elementi, come il tipo di lesione, dove è situata nel dente, quanto è andata in profondità e in che modo si è evoluta.
Detto ciò, sono state create diverse classificazioni: acute o croniche, secche, recidive, centrali ecc.
Bisogna precisare che il termine acuto non si intende alla stessa maniera delle altre malattie, la cui degenerazione si sviluppa nell’arco di pochissimi giorni.
La carie, infatti, anche se è considerata acuta, impiega almeno sei mesi per comparire e cominciare a dare dei sintomi, provocando quindi ipersensibilità e infiammazione nella zona in cui si sviluppa.
Se la sua evoluzione impiega persino anni, ma provoca danni visivi maggiori, allora verrà definita cronica.
Le carie possono generarsi anche in seguito ad un trattamento mal eseguito e per questo vengono definite recidivanti, da non confondere con le secondarie, che nascono in maniera indipendente su un dente che ha già ricevuto un’otturazione.
Inoltre, come ben saprai, una delle cause scatenanti maggiori è una scorretta igiene orale, ma non è l’unica, in quanto esistono carie causate a seguito di radioterapia per tumori nel cavo orale, oppure dall’esposizione a vapori acidi per motivi lavorativi.
Per quanto riguarda la carie secca, significa che nel tempo ha arrestato il suo processo, ma vediamo meglio di cosa si tratta nel prossimo paragrafo.
Cos’è la carie secca
La carie per sua definizione non è altro che un attacco del dente da parte di agenti patogeni, che piano piano raggiungono la polpa provocando infezioni.
Può capitare che questo processo si arresti, senza provocare danni ulteriori, rimanendo per così dire “silente” per svariato tempo.
Dal punto di vista visivo si presenta come un puntino nero minuscolo, non sempre riscontrabile ad occhio nudo, posto proprio sulla dentina, senza che ci sia dolore da parte del paziente.
È anche vero che uno dei primi campanelli di allarme è proprio quello di avvertire eccessiva sensibilità al caldo o al freddo, che in ogni caso costituisce sempre un indice di un problema all’interno della bocca.
Ad ogni modo, anche se comunque sul momento non sembra dare problemi, ti consiglio vivamente di non trascurarla, perché potrebbe attivarsi e procedere con l’erosione del dente.
Se hai dei dubbi o sospetti una carie secca, non esitare a fissare un appuntamento presso il mio studio ad Ancona, chiamando il numero 3338812177.
Come si cura la carie secca
Prima di tutto mi preme chiarire che se il tuo dente ha una carie secca, non vuol dire che comunque è sano, perché questa potrebbe risvegliarsi in qualsiasi momento e danneggiarlo.
Per poter capire se si tratta di questa tipologia, a volte si potrebbe procedere con il monitoraggio, ovvero si tiene d’occhio la lesione con visite periodiche, studiando il suo andamento.
Se il dentista lo ritiene opportuno, si procederà in un secondo momento a trattarla come una carie qualunque, ovvero facendo un’otturazione; questo perché lo scopo è quello di impedire che altri batteri si accumulino nel forellino, proliferando e innescando così una reazione a catena nociva.
Si tratta di una soluzione che potrebbe essere scelta già nelle prime fasi di osservazione, soprattutto se la carie secca si trova in posizione troppo visibile: a nessuno piacerebbe avere un antiestetico punto nero su un dente, giusto?
Ad ogni modo, se non ti è mai capitato di sottoporti ad un’otturazione, devi sapere che è un trattamento che consta in diverse fasi, fra le quali un’iniziale applicazione di anestetico locale, per evitare di sentire il dolore durante la procedura.
Alla fine, il buco creato dall’infezione viene coperto da materiale resinoso, per evitare che dei residui alimentari si accumulino all’interno provocando gravi infiammazioni.
Cosa succede se la trascuri
Il fatto che una carie secca abbia arrestato il suo naturale processo di infezione del dente potrebbe facilmente indurti a pensare che non sia necessario curarla, perché fondamentalmente non avverti dolore.
In realtà questo è un errore molto comune. Una carie non va mai trascurata, perché anche se non te ne accorgi, continua comunque il suo processo di infezione, “mangiando” i tessuti in maniera costante.
A volte ci vogliono anni perché i batteri raggiungano la polpa, come nel caso della carie secca, ma quando succede il dolore è solo una delle conseguenze.
Una carie non curata può raggiungere i nervi, attaccare altri tessuti e provocare infezioni più gravi che coinvolgono altri elementi dentali, rendendo necessaria una cura antibiotica.
Senza contare che a quel punto, quando ormai la situazione è compromessa, l’otturazione non sarà più sufficiente, costringendoti ad andare incontro a trattamenti più costosi ed invasivi, come la devitalizzazione o l’estrazione del dente coinvolto, con la necessità di inserire degli impianti.
Pertanto, intervenire fin da subito, non è solo una questione di salute ed estetica, ma ti consente anche di risparmiare dal dentista in termini economici.
Consigli per evitare le carie
Vorrei sfatare un mito: la carie non guarisce mai da sola, anche se il suo processo dovesse arrestarsi temporaneamente come nel caso della carie secca.
Come ho spiegato, si tratta comunque di una condizione che va tenuta sotto controllo, perché la sua infezione potrebbe essere solo più lenta oppure risvegliarsi in un qualsiasi momento.
Detto ciò, esistono comunque dei comportamenti che puoi mettere in atto fin da subito per prevenire la loro insorgenza, primo fra tutti adottare delle buone abitudini di igiene orale a casa.
Questo comprende sicuramente l’utilizzo di un adeguato spazzolino a setole morbide, insieme a dentifrici efficaci e movimenti corretti per rimuovere lo sporco. Ti ricordo che lo spazzolino non è uno strumento eterno: ogni tre mesi al massimo andrebbe sostituito.
Ma per quanto si è bravi a lavarsi i denti, la pratica per essere completa ha bisogno del filo interdentale quotidianamente, per raggiungere anfratti che altrimenti rimarrebbero sporchi.
L’utilizzo di un collutorio è una buona abitudine, purché si scelgano quelli idonei alle circostanze e non si sostituiscano al lavaggio dei denti attraverso lo spazzolino.
Infine, una questione estremamente importante è quella di recarsi dal dentista almeno ogni sei mesi e non solo quando si presentano dei sintomi evidenti, perché la situazione potrebbe essere già troppo compromessa.
In quei frangenti, infatti, potrò effettuare un’igiene profonda professionale e controllare l’eventuale presenza di patologie, fra cui la carie secca.