Sbiancamento dentale

Il colore dei denti dipende da diversi fattori tra cui l’età, la dieta, la pulizia e gli stili di vita, come ad esempio il fumo.
Ci sono tuttavia anche fattori “congeniti” o endogeni, come difetti nello sviluppo del dente, che ne determinano un ingiallimento, o comunque una pigmentazione cosiddetta intrinseca.

Possiamo quindi catalogare le decolorazioni dei denti in 2 tipi:

  • intrinseche
  • estrinseche.

Il sorriso, come sapete, è il nostro biglietto da visita: influenza inevitabilmente la prima impressione che gli altri si fanno su di noi, per cui avere denti bianchi e luminosi migliora non solo il nostro aspetto, ma soprattutto la nostra autostima.

Esistono due metodi principali per effettuare lo sbiancamento dei denti: quello domiciliare e quello professionale.
Entrambi sfruttano l’azione ossidante di perossido di idrogeno e perossido di carbammide, quello che differenzia i due trattamenti è principalmente la concentrazione di perossidi utilizzata e la sede in cui viene effettuato lo sbiancamento.

L’azione ossidante è il processo per cui le molecole di ossigeno, liberate dai due agenti menzionati sopra, si legano alle particelle di sporco presenti nei denti interessati, e le “staccano” dalla superficie del dente.

Gli agenti sbiancanti menzionati sopra  penetrano nello smalto dentale, per raggiungere le molecole responsabili dell’ingiallimento; queste molecole vengono poi decomposte dai radicali liberi di ossigeno rilasciati dall’agente sbiancante e viene quindi eliminata la macchia.

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Per lo sbiancamento domiciliare, invece, l’odontoiatra prepara delle mascherine in polimero trasparente, che si adattano perfettamente alle arcate del paziente, il quale potrà compiere il trattamento direttamente da casa, ovviamente seguendo le indicazioni del suo dentista.

Le macchie dovute all’uso eccessivo di fluoro o da tetraciclina (un particolare antibiotico), sono molto difficili da trattare e richiedono tempi molto più lunghi e molta determinazione nell’esecuzione dei trattamenti che bisogna svolgere in studio. I risultati ottenuti devono essere stabilizzati poi con il trattamento domiciliare.

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Domande e risposte sullo sbiancamento dentale

Lo sbiancamento dentale può essere doloroso o rovinare i denti?

Le sostanze sbiancanti non sono dannose per lo smalto, Tuttavia, durante o dopo lo sbiancamento i denti possono diventare temporaneamente più sensibili agli stimoli termici. Può essere utile in questi casi fare delle applicazioni di gel al fluoro durante il periodo del trattamento sbiancante al fine di rinforzare la struttura dello smalto.

Quanto durano i risultati di uno sbiancamento?

La durata dei risultati dipende molto dal comportamento del paziente. Infatti delle abitudini scorrette di igiene orale domiciliare, il consumo frequente di bevande pigmentate come thè, caffè, vino o il consumo di tabacco possono ridurre anche sensibilmente la durata dello sbiancamento. Al contrario, regolari pulizie dentali e l’uso di prodotti adeguati allungano la durata del risultato. Per i pazienti più esigenti si può anche pensare a programmare dei trattamenti con frequenza di un anno.

Ci sono controindicazioni ad eseguire il trattamento?

La procedura sbiancante è sconsigliata soltanto ai soggetti che hanno una forte sensibilità dentale o che presentano delle grandi recessioni gengivali sui denti frontali.

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