Nella bocca c’è un equilibrio di forze tra la muscolatura interna e quella esterna: tra la lingua e la mucosa interna, e le guance e i muscoli facciali. Quando si parla di occlusione dentaria ci si riferisce alla corretta corrispondenza tra arcata dentaria superiore e inferiore, a quella tipologia di contatto tra le arcate antagoniste della mandibola e della mascella.
Occlusione e Malocclusione
La branca dell’odontoiatria che si occupa di questo rapporto funzionale è la gnatologia. Uno studio molto vasto, in quanto, c’è tutto un complesso sistema di articolazioni, muscoli, tessuti e sistema nervoso a regolare questo condizione posturale della nostra bocca.
La disfunzione collegata a questo sistema in equilibrio si chiama malocclusione. Essa è in soldoni l’errata chiusura dei denti. Una condizione di squilibrio che ha molte cause: quelle semplicemente genetiche e morfologiche come abbia detto, quelle legate alle cattive abitudini e ai vizi diciamo comportamentali (poggiare la mano sotto il mento, mangiarsi le unghie, succhiare il pollice, etc.), ai quali si aggiungono tutta una serie di altri vizi o comportamenti anomali meno coscienti, come la maniera di respirare e di deglutire.
E’ bene intercettare e correggere certi vizi fin dalla giovane età perché si possa prevenire un problema non di poco conto. E’ dimostrato che l’occlusione corretta è strettamente collegata con la salute fisiologica generale. Il resto del corpo, la postura della nostra colonna vertebrale (con rilevanza principale del tratto cervicale) ne sono fortemente condizionati, con gravi conseguenze per la salute presente e futura. I medici (ma anche i fisioterapisti) ci dicono che molta dell’armonia generale del corpo parte dalla bocca, armonia di tipo fisico ma anche di tipo psichico. La malocclusione ha infatti una forte incidenza sul sistema nervoso, e ciò porta gravi e serie conseguenze sullo stato emotivo della persona. Alle volte si determina un circolo vizioso: atteggiamenti sbagliati di origine psicologica e comportamentale, postura sbagliata, alterazione morfologico – funzionale, azione sul sistema nervoso.
Non solo quindi i malesseri e i dolori che possono interessare nervi, muscoli, ossa ma anche la salute psichica generale come gli stati d’ansia o la depressione, l’atteggiamento pessimistico e l’attività cerebrale generale.
Malocclusione, postura del corpo e performance sociale
Ricerche americane hanno dimostrato una forte relazione tra malocclusione, postura del corpo e performance sociale, dimostrando inoltre una correlazione statistica tra incidenza del disturbo e status socio – economico dei pazienti. C’è poi da aggiungere ogni implicazione di ordine estetico – funzionale, come le difficoltà di articolazione e dell’eloquio. Insomma non una cosa da poco!
La linea diagnostica e terapeutica è volta a risolvere queste problematiche generali ripristinando gli equilibri all’interno della bocca per mezzo di operazioni ortopediche, o meglio ortodontiche, che riguardano il cranio e la mandibola. Per mezzo di strumenti e apparecchi da applicare su una delle arcate dentarie si produce un intervento fisico (fisioterapico) sull’occlusione, modificandola nella posizione corretta. Tali apparecchi, chiamati “bite” (dall’inglese morso), sono composti di resina (polimeri) che vengono composti in laboratorio dopo la rilevazione dell’impronta del paziente.
Si adagiano con il minimo ingombro nella bocca, e svolgono la loro azione potendo contare sul completo rilassamento della complessa e forte struttura muscolare del volto. Ovviamente vi possono essere casi gravi, con difetti di tipo osseo tali da richiedere una forma di intervento chirurgico serio e la coordinazione tra vari specialisti (ad esempio il chirurgo maxillofacciale), ma in genere l’intervento strumentale è quello più comune. Come dicevamo più è tempestivo l’intervento, maggiore sarà la riuscita, e soprattutto, maggiore sarà la qualità della nostra vita. Questi difetti sono riscontrabili e correggibili già in tenera età. Per cui, viste le numerosissime conseguenze cui può portare la malocclusione, vale sempre la vecchia regola: prevenire è meglio di curare.