Spesso i giovani pazienti che intraprendono una terapia ortodontica soffrono di gengivite correlata a placca. Molti dentisti preferiscono non consigliare un trattamento ortodontico a pazienti adulti se presentano evidenti segni di malattia parodontale, o se sono affetti da parodontite cronica.
Cos’è la malattia parodontale?
La malattia parodontale è una grave infezione gengivale che danneggia i tessuti molli e, senza trattamento, può distruggere l’osso che sostiene i denti. Può causare l’allentamento dei denti o portare alla perdita dei denti.
La parodontite è comune ma ampiamente prevenibile. Di solito è il risultato di una scarsa igiene orale. Spazzolare i denti almeno due volte al giorno, usare il filo interdentale tutti i giorni e sottoporsi a regolari controlli dentistici può migliorare notevolmente le possibilità di successo del trattamento della parodontite e può anche ridurre le possibilità di svilupparla.
A tal proposito, ti invito a leggere l’esperienza di Luisa, per comprendere come questo problema venga troppo spesso sottovalutato.
Che relazione c’è tra la parodontite e il trattamento ortodontico?
La maggior parte degli esseri umani presentano segni di malattia parodontale di entità più o meno grave nel corso della loro vita. Quasi tutti i pazienti portatori di apparecchio ortodontico fisso svilupperanno la gengivite ad un certo punto durante il trattamento, anche se l’infiammazione è quasi sempre transitoria e si risolve in poche settimane dopo la rimozione dell’apparecchio.
L’apparecchio fisso provoca un aumento della carica batterica intorno ai brackets ed alle bande. Vi è una diminuzione dei batteri anaerobi facoltativi e un aumento di spirochete e altri organismi mobili. Gli adolescenti hanno dimostrato di essere soggetti a gengiviti peggiori rispetto agli adulti durante il trattamento ortodontico. Ma la gengivite indotta dal trattamento ortodontico, mostra delle conseguenze di lieve entità in quanto va incontro a risoluzione non appena la terapia giunge l termine.
Sono stati tuttavia riscontrati effetti a lungo termine del trattamento ortodontico sullo stato del parodonto. Paragonando la perdita di attacco nei pazienti ortodontici e quella nei controlli, si è riscontrato che il 10% dei pazienti ha subito una consistente perdita di attacco osseo, il 50% non ha subito perdita di attacco e la rimanente percentuale ha subito una perdita di attacco lievissima. Possiamo dire quindi che esiste una qualche correlazione tra trattamento ortodontico e stato del parodonto, ma è molto raro che la gengivite provocata da una terapia ortodontica possa progredire in malattia parodontale franca.
Pazienti adulti parodontalmente compromessi presentano spesso denti malposizionati che portano allo sviluppo, o al peggioramento, di una malocclusione. Molti ortodontisti desistono dal fornire la terapia ortodontica fissa a questi pazienti. In realtà ci sono buone prove che se si riesce a tenere la malattia parodontale sotto controllo grazie all’intervento del dentista e alla compliance del paziente, sia possibile effettuare un trattamento ortodontico di successo. Lo scopo principale però, prima dell’intervento ortodontico, è quello di stabilizzare la condizione parodontale, poi possono essere utilizzati dei bassi momenti di forza in modo tale da non aggravare la perdita ossea.
In definitiva possiamo dire che il trattamento ortodontico in pazienti con malattia parodontale controllata con successo può essere effettuato senza dubbio e non deve essere negato.