Lo sbiancamento dei denti è una procedura facilmente accessibile a tutti. Le persone possono sbiancare i denti a tutte le età, anche se prima dei 30 anni generalmente i denti hanno un colore naturalmente bianco che poi con il passare del tempo si spegne e si attenua. Proprio per questo, superata una certa età, si manifesta l’esigenza di avere i denti più bianchi e luminosi. Molti si chiedono, però: lo sbiancamento è dannoso?
Con l’età si verificano dei cambiamenti nella struttura minerale del dente perché lo strato di smalto si assottiglia mentre la dentina sottostante aumenta di spessore. Questo processo naturale provoca un inscurimento dei tessuti. Inoltre alcuni alimenti e il fumo contribuiscono a questa decolorazione. Fortunatamente però queste macchie possono essere spesso eliminate.
Allora quali sono gli agenti sbiancanti e come funzionano? Il perossido di carbammide è la principale sostanza utilizzata per lo sbiancamento dentale. Questa sostanza quando esposta all’ambiente orale si trasforma in perossido di idrogeno, il quale al contatto con i denti si scinde in acqua ed ossigeno.
La molecola di perossido di idrogeno è in grado di penetrare la superficie del dente arrivando all’interno della struttura dove è in grado di sbiancare la superficie dentale esterna ed interna. Anche se questo processo ci permette di ottenere i denti bianchi per un lungo periodo può causare anche dei fastidi a volte. Il perossido di idrogeno, infatti, può irritare le terminazioni nervose dentali e far insorgere un po di sensibilità. Questo fenomeno però non si verifica sempre e dura solo per un breve periodo di tempo. E’ sufficiente sospendere il trattamento per qualche giorno se si tratta di un trattamento domiciliare e poi ricominciare.
Un ulteriore soluzione a questo problema è effettuare un’applicazione di gel al fluoro per rinforzare lo smalto dentale, dopo il trattamento sbiancante professionale.
Si consiglia inoltre di non bere caffè o altre bevande coloranti per alcuni giorni dopo lo sbiancamento. Ad ogni trattamento sbiancante infatti lo smalto superficiale viene ammorbidito ad una profondità microscopica, ed è quindi più suscettibile ad assorbire le sostanze che vengono a contatto con esso troppo presto. Dopo circa 20 minuti la superficie dello smalto ritorna normale, ma è comunque meglio evitare questi cibi e bevande per alcuni giorni.
Se si desiderano denti più bianchi e luminosi, è sempre meglio prima che il vostro dentista vi controlli e vi suggerisca quale è la soluzione più adatta al vostro caso per essere sicuri di non avere problemi.
Per concludere, esistono delle abitudini alimentari che provocano un’alterazione nel colore dei denti. Alcuni di questi cibi e bevande già si conoscono: per esempio, il caffè o il tè, ai quali ho già accennato prima. Eppure, ce ne sono altri che vengono, spesso, sottovalutati. Ci sono degli alimenti che determinano una colorazione dentale a causa delle sostanze acide in essi contenute, oppure per la loro stessa pigmentazione.
Per maggior informazioni ti invito a leggere l’articolo dedicato, riguardo ai cibi che causano macchie dentali.
Se desideri sbiancare i tuoi denti, ti invio a contattarmi per prendere appuntamento presso il mio Studio Dentistico ad Ancona.