La devitalizzazione è un intervento chirurgico che si applica quando la polpa dentale risulta danneggiata irreversibilmente, a causa di carie profonde o traumi gravi. Ciò significa che vengono asportati polpa appunto, vasi e nervi fino all’apice: il dente non provocherà più dolore, in quanto ha perso la sua “vitalità”.
Quando non si può evitare?
Entrando nello specifico, ci sono delle situazioni cliniche che rendono inevitabile procedere con la devitalizzazione. Queste sono:
- La presenza costante di ipersensibilità ai denti, che si manifesta sia nella masticazione, sia per contatto con cibi troppo caldi o troppo freddi. La questione viene trattata in maniera più approfondita nell’articolo Denti sensibili: cause e rimedi.
- Qualora ci sia un granuloma: infiammazione della punta della radice del dente, causata da un’infezione (per saperne di più, Granuloma: di cosa si tratta?);
- Nel caso di un trauma grave che abbia danneggiato il dente fino alla polpa;
- Quando c’è un’infiammazione della polpa dentaria, chiamata pulpite, dovuta alla presenza di carie profonde. Per maggiori dettagli, ti rimando all’articolo dedicato.
In tutti questi casi è auspicabile procedere in maniera tempestiva, prima di tutto perché possono portare a dei peggioramenti del quadro clinico, sviluppando ascessi, ulteriori infiammazioni o granulomi, qualora non siano ancora presenti; in aggiunta, spesso il dolore provocato diventa insopportabile per il paziente, al punto da comprometterne le normali azioni di vita quotidiana, come masticare.
I vantaggi di fare una devitalizzazione
I1. Salva il dente naturale:
La devitalizzazione ti permette di evitare l’estrazione del dente, conservandolo e mantenendo la sua funzione. Non è necessario ricorrere a impianti o protesi, che sono più costosi e complessi.
2. Evita interventi più invasivi:
Trattando il dente con la devitalizzazione, si risolvono i problemi senza dover affrontare procedure chirurgiche più complicate, come rimuovere il dente e sostituirlo.
3. Procedura indolore:
Grazie alle moderne tecniche odontoiatriche e all’anestesia locale, la devitalizzazione è praticamente senza dolore. Qualsiasi fastidio dopo l’intervento si gestisce facilmente con farmaci come ibuprofene.
4. Risoluzione definitiva:
Una volta devitalizzato, il dente non provoca più dolore. Il problema principale (carie profonda, pulpite o infezione) viene completamente eliminato.
5. Maggiore qualità della vita:
Con il dolore eliminato e il dente riparato, puoi tornare a masticare normalmente e vivere senza fastidi, migliorando il tuo benessere quotidiano.
6. Preservazione estetica:
Un dente devitalizzato e ricostruito mantiene il tuo sorriso naturale, evitando i vuoti lasciati da un dente estratto.
7. Tempi di recupero rapidi:
La procedura si esegue in una o due sedute e, con le cure adeguate, il dente trattato può durare molti anni senza problemi.
Come funzionano le devitalizzazioni
Il modo migliore per ridurre l’ansia e la preoccupazione di fronte ad una pratica odontoiatrica, è senz’altro quella di conoscere la modalità di intervento. Prima di decidere se sia il caso di procedere con la devitalizzazione, sarà mia premura effettuare una radiografia presso il mio studio dentistico Ancona, in modo da avere anche maggior chiarezza in termini di diagnosi.
Una volta stabilito come procedere, ecco le fasi previste da seguire:
- Applicazione dell’anestesia locale.
Si inizia con la somministrazione di un’anestesia locale per assicurarsi che il paziente non avverta dolore durante l’intera procedura. Questo passaggio è fondamentale per garantire il massimo comfort al paziente e consentire al dentista di lavorare con precisione. - Posizionamento della diga
Una volta che l’anestesia ha fatto effetto, viene applicata una diga di gomma, ovvero un sottile foglio in lattice che isola il dente dal resto della bocca.
Questo permette di lavorare in un ambiente sterile, asciutto e privo di contaminazioni, garantendo una maggiore efficacia dell’intervento. - Foratura della corona del dente.
Attraverso strumenti odontoiatrici specifici, si procede a forare la parte superiore del dente (la corona) per creare un accesso ai canali radicolari. Questo passaggio è necessario per raggiungere la polpa dentale e rimuoverla. - Rimozione della polpa dentale e di eventuali residui batterici, tramite appositi strumenti come le lime canalari.
Con strumenti come le lime canalari, il dentista rimuove la polpa dentale danneggiata insieme ai vasi sanguigni e ai nervi presenti nei canali radicolari. Durante questa fase, si eliminano anche eventuali residui batterici per prevenire infezioni future. - Eventuale sagomatura e disinfezione dei canali radicolari.
Una volta rimossa la polpa, i canali vengono sagomati per prepararli al riempimento. Successivamente, si disinfettano accuratamente con soluzioni antibatteriche per eliminare ogni possibile traccia di infezione. - Riempimento con polimero naturale, chiamato guttaperca, generalmente mischiato a cemento adesivo, per isolare e impermeabilizzare il canale radicolare.
Riempimento con polimero naturale, chiamato guttaperca, generalmente mischiato a cemento adesivo, per isolare e impermeabilizzare il canale radicolare. - Otturazione temporanea applicata come sigillo finale per evitare l’intrusione di batteri.
Infine, il dente viene chiuso con un’otturazione temporanea, che serve a sigillare provvisoriamente l’accesso ai canali. Questa chiusura protegge il dente fino alla successiva seduta, durante la quale verrà completata la ricostruzione del dente e posizionata una capsula protettiva.
La devitalizzazione in sé, il più delle volte, prevede che sia eseguita in un paio di sedute. Le fasi sopra indicate si riferiscono solo alla prima.
Difatti, nello step successivo si procederà a rimuovere l’otturazione (per questo motivo l’ho segnalata come “temporanea”) e a ricostruire il dente: viene posizionato un perno di metallo o in carbonio nel canale, che fa da sostegno per la ricostruzione.
Si termina con il posizionamento di una capsula protettiva finale, per evitare di incorrere in fratture future, data la maggior fragilità del dente devitalizzato, rispetto a quello “vivo”.
I rischi della devitalizzazione
Come in ogni intervento chirurgico, anche qui ci possono essere dei rischi, nonostante si tratti di una procedura eseguita solo da personale specializzato in endodonzia, ovvero la branca che si occupa di diagnostica e trattare problematiche relative alla polpa dentale. Ad ogni modo, ecco quelli più comuni:
-Il dente si danneggia perché il paziente mastica alimenti croccanti subito dopo l’otturazione temporanea.
-Una devitalizzazione mal eseguita può portare alla caduta del dente.
-In analogia al rischio precedente, si può arrivare al punto di dover intervenire con un’estrazione.
-La comparsa di nuove lesioni o granulomi in sede, può portare ad un ritrattamento.
-Nei 15-20 giorni successivi, sia dalla prima seduta, che alla seconda, si può presentare una maggiore sensibilità dentale.
-È possibile che il dente trattato assuma una colorazione più scura rispetto a quella naturale.
Non hai motivo di spaventarti di fronte a questa lista, poiché, al giorno d’oggi, la percentuale di riuscita è davvero elevatissima e la comparsa delle complicanze ha incidenza molto bassa.
Come prevenire la devitalizzazione
Per quanto la devitalizzazione venga applicata senza dolore, risulta comunque una seccatura per il paziente. Per questo motivo ci tengo a darti alcuni consigli, affinché tu possa evitare di dover ricorrere a tale intervento, in conseguenza a disagi che provocano dolori insopportabili.
Sembrerà banale, ma l’igiene dentale domestica, se eseguita correttamente, può proteggere da una vastissima gamma di patologie legate al cavo orale. Ciò non comprende solo il classico “spazzolamento”, ma anche l’uso del filo interdentale e, all’occorrenza, dei collutori specifici per prevenire la formazione della placca. Inoltre, è importante recarsi dal dentista per effettuare controlli periodici: ciò mi permetterà di intervenire tempestivamente all’insorgenza di eventuali anomalie, evitando che la situazione peggiori. Contestualmente, si potrà eseguire anche una pulizia profonda del cavo orale, che sarà da ripetere ogni 6 o 12 mesi, a seconda del caso.
Le stesse accortezze, naturalmente, vanno adottate anche ad intervento eseguito, per evitare di andare incontro ad altre infezioni.
Ricorda, la devitalizzazione può essere effettuata su ogni tipo di dente, anche su quelli già incapsulati.
Se hai bisogno di un consulto per capire se sia il caso di procedere con questo intervento, non esitare a contattarmi.