La fluoroprofilassi consiste nella prevenzione della carie dentaria attraverso l’utilizzo del fluoro, un minerale che favorisce la formazione di uno smalto più resistente all’attacco acido della placca batterica.
Il fluoro ha un’azione cariostatica perché quando è assunto nella fase di formazione della struttura minerale dello smalto, rimpiazza gli ioni idrogeno con ioni fluoro, formando al posto dell’idrossiapatite, normale costituente dello smalto dei denti, la fluoroapatite: sostanza più resistente all’attacco acido, demineralizzante, della placca batterica.
L’assunzione del fluoro a scopo preventivo può essere quindi sistemica o topica.
Per quanto riguarda la fluoroprofilassi sistemica il fluoro si può assumere dalla gravidanza fino a 6 anni, mediante compresse reperibili in farmacia. Si determina così una riduzione dell’incidenza della carie dell 80%. Tali compresse sono disponibili in dosaggi da 0.25 e da 1 milligrammo, e vanno prese con le seguenti modalità: durante la gravidanza e l’allattamento al seno, 1 mg al giorno alla madre, dallo svezzamento in poi il bambino dovrà assumere 0,05 mg di fluoro al giorno per ogni chilo di peso corporeo (i migliori risultati si ottengono facendo sciogliere la pastiglia in bocca).
Quando il dente è formato il fluoro favorisce la remineralizzazione dello smalto già lesionato dagli acidi della placca batterica e inibisce il metabolismo dei batteri della placca.
La fluoroprofilassi topica consiste quindi nell’applicazione di fluoro direttamente sulle superfici di smalto dei denti erotti. L’uso di dentifrici fluorati per l’igiene orale quotidiana, riduce l’incidenza della carie del 24%. I dentifrici fluorati sono pertanto più efficaci nella prevenzione della carie dentaria rispetto ai dentifrici non fluorati, purché siano rispettate le seguenti condizioni:
- il contatto tra il dentifricio e il dente non deve essere troppo fuggevole;
- il dentifricio deve contenere costantemente il fluoro sotto forma di sale solubile;
- il tenore di fluoruro sodico, potassico del dentifricio deve risultare sufficientemente elevato (0,50%).
Dall’età di 6 anni, quando i denti anteriori non sono più a rischio di opacità causate dall’ingestione di fluoro si possono usare dentifrici ad alta concentrazione (1500 ppm). Sotto i 6 anni con basso rischio di carie va usato un dentifricio a bassa concentrazione di fluoro (600 ppm), mentre ad alto rischio di carie dentifrici a media concentrazione (1000 ppm).
La fluoroprofilassi topica può effettuarsi anche tramite l’applicazione periodica di gel contenenti fluoruri che vengono posti in apposite mascherine le quali vengono fatte applicare al paziente per alcuni minuti.
C’è anche una questione che riguarda la presenza del fluoro all’interno dell’acqua potabile domestica. In questo caso è necessario fare chiarezza.
La quantità di fluoro presente nell’acqua potabile dipende dal tipo di sistema di trattamento dell’acqua domestico utilizzato. I sistemi di distillazione a vapore rimuovono il 100% del contenuto di fluoro. I sistemi ad osmosi inversa rimuovono tra il 65% e il 95% del fluoro.
D’altra parte, gli addolcitori d’acqua e i filtri a carbone generalmente non rimuovono il fluoro. Un’eccezione: alcuni filtri a carbone attivo contengono allumina attivata che può rimuovere oltre l’80% del fluoro. Se utilizzi un sistema di trattamento dell’acqua domestico, fai controllare l’acqua almeno una volta all’anno per stabilire il livello di fluoro che la tua famiglia sta ricevendo nell’acqua trattata. I test sono disponibili attraverso i dipartimenti sanitari pubblici locali, nonché in laboratori privati. Inoltre, verifica con il produttore del prodotto che hai acquistato o leggi le informazioni fornite con il sistema di trattamento dell’acqua per determinare gli effetti del prodotto sul fluoro nell’acqua di casa.