Quando si parla di ascesso, ci si riferisce ad un accumulo di materiale purulento che comunemente viene chiamato pus. Più precisamente, la composizione è costituita da leucociti morti o morenti, elementi dell’essudato infiammatorio (come edema e fibrina), microrganismi e prodotti di disfacimento dei tessuti, quali acidi nucleici e lipidi.
Le sue caratteristiche principali sono quelle di causare un dolore pulsante molto intenso, con rossore e gonfiamento gengivale. Le cause riconducibili alla sua presenza sono principalmente dovute ad una cattiva igiene orale, che nel caso dei denti del giudizio viene favorita dalla loro posizione scomoda all’interno della bocca.
Difatti, la loro presenza è dovuta ad un retaggio del passato, quando la nostra alimentazione prevedeva cibi difficili da masticare, rendendo necessaria la presenza di più molari. Con l’evoluzione e introducendo prevalentemente cibi morbidi nella nostra alimentazione, l’osso mascellare è andato via via riducendosi, togliendo lo spazio agli ottavi che, di conseguenza, sovente causano problemi durante il loro sviluppo.
Inoltre, trovandosi in una zona difficilmente raggiungibile dallo spazzolino, è facile che non vengano puliti correttamente, determinando una proliferazione dei batteri cariogeni, che penetrano all’interno del dente causando un’infezione. Se la situazione viene trascurata, si va incontro ad un ascesso, in tutte le sue manifestazioni cliniche.
Prima di tutto si assisterà alla comparsa di dolore intenso pulsante, che renderà difficoltosa la masticazione, se non addirittura la sola apertura mandibolare. La zona si presenterà tumefatta e arrossata, interessando anche i linfonodi del collo. Il pus, che si trova intrappolato nel tessuto e per questo motivo causa malessere, può trovare spazio per fuoriuscire spontaneamente, causando nel paziente un’intensa alitosi e una sensazione di sapore sgradevole in bocca.
Se l’infezione dovesse estendersi, si potrebbe manifestare febbre, dolore alla testa e malessere generale.
Quando ci si trova di fronte ad una tale sintomatologia, la cosa migliore da fare sarebbe prendere appuntamento da un dentista. Nel nostro studio Ancona potremo valutare il quadro clinico e optare per la soluzione migliore.
Per quanto il paziente spesso desideri risolvere immediatamente la situazione, bisogna tener conto del fatto che non si può operare in presenza di un’infezione, poiché l’anestesia locale non prenderebbe. La soluzione migliore è quella di intervenire in prima istanza assumendo un antibiotico, come l’amoxicillina che, combinata all’acido clavulanico può risolvere il problema nell’arco di pochi giorni, migliorando notevolmente la sintomatologia.
Per quel che concerne il dolore, si possono assumere medicinali da banco che contengano ketoprofene o ibuprofene, evitando di abusarne perché potrebbero causare degli effetti collaterali a livello gastrointestinale. Inoltre, bisogna ricordarsi che gli antidolorifici non guariscono dall’ascesso, ma donano sollievo dai suoi sintomi più fastidiosi. Pertanto, tamponare in questo modo per non recarsi dal medico, può portare ad un peggioramento della patologia.
Nel mio studio di Ancona sono arrivati diversi pazienti con questa patologia, ed è capitato che fosse necessario procedere con un drenaggio, facendo una piccola incisione nella parte interessata e, a seguire, lavaggi con soluzione fisiologica. La ferita non è stata cucita per evitare la comparsa di recidive causate da batteri non del tutto eliminati.
Infine, è sempre cura del dentista valutare la possibilità di rimuovere direttamente i denti del giudizio, soprattutto se causano frequenti infezioni. Per saperne di più, puoi consultare l’articolo Estrazione dente del giudizio: quando è necessaria.